ENRICO DELLA TORRE
Dall'interno all'esterno
Silvia Editrice, 2011


Quando nel 1973 Enrico Della Torre ha esposto per la prima volta le sue opere nella nostra galleria, avevo percepito già che non si trattasse solo di un pittore ma di un poeta nel senso pieno della parola. Dalla successiva lettura dei suoi Taccuini, annotazioni che potremmo definire aforismi, scritti tra il 1956 e il 1996 e che disvelano la sensibilità poetica, caratteristica della sua pittura, ho tratto conferma della mia intuizione.
Enrico Della Torre si inserisce dunque nella tradizione di pittori-poeti e scrittori, basti pensare a Hans Arp, Kurt Schwitters, Alberto Savinio, Fausto Melotti.
Probabilmente hanno ragione coloro che sostengono l’indipendenza dell’arte ma, nel caso di Enrico Della Torre, non è possibile prescindere dalla componente biografica. Scriveva nel 1962: «Non puoi rappresentare il mondo se non rappresenti quel paese che hai segretamente nel cuore». Si tratta del luogo della sua infanzia e della giovinezza: il paesaggio della pianura padana con la sua quiete ispiratrice. Ma non è solo questa la caratteristica delle sue opere. Attraverso il matrimonio con Christa Bert inizia un dialogo con la cultura tedesca. Dopo il confronto negli anni ’80 con gli «Inni alla notte» di Novalis, dai suoi dipinti emana una mistica atmosfera notturna.
L’artista tuttavia trae ispirazione anche dalla tradizione pittorica della sua regione, la Lombardia, e dal contatto con i suoi maestri.
Senza dubbio tra i suoi modelli riveste un ruolo importante Giorgio Morandi, le cui nature morte appaiono come rapite dalla realtà malgrado la loro oggettività. Qui si tratta di una pittura meditativa, espressione di sentimento interiore che si rispecchia in una rappresentazione trasfigurata del mondo. Esiste un certo parallelismo tra i due artisti in riferimento alla dicotomia città – campagna: per Morandi, Bologna – Grizzana, per Enrico Della Torre, Milano – Teglio.
In un punto emerge l’italianità di Enrico Della Torre: nelle sue annotazioni del 1958 si legge: «Vorrei essere un rappresentante di speranza, non di crisi».

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Salvatore A. Sanna

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CARATTERISTICHE
EDITORIALI:

- Formato 210x260
- 64 pagine a 4 colori
- Brossura filo refe
- Copertina plastificata opaca con alette
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Lingua: Italiano/Tedesco

ISBN 978-88-96036-43-3
Euro 18,00